@psychromatic

sfacciata sfaccettatura

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ci sono alcune persone che senza cattiveria urlano e usano parole "aggressive" per motivare gli altri. voi preferite questo trattamento o qualcuno che vi stimoli con una fermezza un po' più dolce? e come supportate gli altri?

Sono una di quelle persone che non usa parole dolci quando c'è bisogno di aprire gli occhi a qualcuno, di spronarlo. Non è nella mia indole indorare la pillola. Ci sono circostanze che non richiedono dolcezza ma addirittura un pizzico di bastardaggine, per intenderci. Non mi piace essere trattata come se fossi fatta di vetro, non sono così e mi piacciono le persone che sanno tenermi testa, sempre, anche a costo di usare un linguaggio forte.
Liked by: Ossimoro (Sophie)

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Sei una di quelle persone di cui vorresti sapere tutto, metti curiosità!! ti trovo molto intelligente e sveglia.

Ti regalo un'immagine ♡

Ti rapiscono, hai i ladri in casa, hai un coltello alla gola. Reagisci o assecondi?

È una di quelle domande che implica la risposta "non so che cosa farei, tutto dipende dal momento". Abbiamo delle risorse dentro di noi che neppure conosciamo e che saltano fuori quando meno ce lo aspettiamo, negli attimi di puro terrore o comunque di massima emozione. Conoscendomi credo starei zitta, inizialmente, osserverei ogni dettaglio nei miei rapinatori, persino il loro odore cercherei di imprimerlo nella mente. Li lascerei fare, vogliono rapire me, giusto? Ciò significa che hanno in mente qualcosa e che non è loro intenzione farmi fuori. Obbligherei a me stessa di essere forte e di non permettere allo sconforto di divorarmi. Ascolterei ogni suono, ogni parola, aspetterei con dedizione l'attimo perfetto per capire, sondare la situazione, ponderare bene che cosa fare... probabilmente, sempre conoscendomi, finirei con fare loro della violenza psicologica senza eguali nell'attimo in cui mi sarebbe concesso parlare, ma nel mio immaginario sono sempre impossibilitata da un bavaglio o altro. Aspetterei l'attimo giusto, ecco, e cosa certa mon reagirei come quei coglioni nei film che con un'arma a disposizione restano lì impalati a far nulla. Sparerei senza ripensamenti, proprio come i miei aguzzini nel prendermi e rapirmi.

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Liked by: Giada

Quando andavo alle elementari odiavo dover portare il grembiule obbligatorio, voi da piccoli cosa non sopportavate?

secsilarry’s Profile PhotoGioia Morbida
Le costrizioni cromatiche. Spiego. Alle elementari non ho avuto un buon rapporto con la mia insegnante d'arte, oddio, almeno quella del primo anno. Sì, ricordo tutto perfettamente. In pratica era una di quelle bacchettone che "il cielo è azzurro, il mare è blu, le nuvole bianche..." E io, puntualmente, per ripicca sfregiavo il foglio grattando il pastello rosso nel mare e colorando di giallo le nuvole, di verde il sole. Da piccola detestavo i "non si fa" e non perché fossi ribelle o altro, il punto era che le costrizioni mi hanno sempre spinta ad andare oltre e a sfiorare i miei limiti. Anche i tanti "non entrare in camera da letto al buio, c'è l'uomo nero" non mi ha mai toccata, anzi, ci entravo e aspettavo al buio. Sono stata una bambina atipica, parecchio, ma sono così fiera della mia me bimba che non l'ho mai accantonata, le ho conservato un posticino dentro di me e ci sarà sempre, anche a trentordici anni!

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Sei leggera e particolare. Mi ricordi una rosa blu.

Tra tutti i fiori quello che meno mi assomiglia penso proprio sia la rosa. Il colore, tuttavia, racchiude un po' tutto il mio senso. Se ce l'ho un senso ma che cosa ha davvero un senso? Mi sto intrippando. Ricapitolando, grazie del pensiero... Non credo affatto di essere leggera, a proposito! Ma è affascinante scoprire in che modo gli altri ti vedono ♥

» Day 26 ㅡ Solitudine http://ask.fm/iwillloveuunconditionally/answer/131971148755 Confermate l'arrivo con un like e.. nulla, le regole sono le solite.

iwillloveuunconditionally’s Profile PhotoCassie❀
Appena ho letto la parola del giorno mi sono subito apparse davanti agli occhi la Pubertà e Sera sul viale Karl Johan di Munch. Due delle sue opere che nonostante la loro fama sono un po' messa in ombra da chi ignora la sua vita (e si basa solo sulle opere "scolastiche") concentrandosi particolarmente sul celeberrimo grido. Associazione di idee la mia, quindi, poiché alla solitudine assocerò sempre questo grande artista che, rimasto solo e avendo avuto un'infanzia davvero triste, ha vissuto in compagnia della sua mente e i suoi tarli (per citare Mogol).
Un Munch bambino, quindi.
"Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i morti, con mia madre, mia sorella, mio nonno e mio padre, soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie".
Ciò accade solo quando si è in compagnia della solitudine.

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Liked by: Cassie❀

Ciao, cromorgasmo. Hai mai desiderato di essere come alcuni? Di poter credere in qualcosa come loro? Di poterti aggrappare a una speranza o a una promessa che non verrà mai mantenuta?

berserkey’s Profile PhotoKeyvan
Questa domanda è una trappola allucinante ma ti ringrazio tanto per avermela posta in maniera tanto sottile e, oserei addirittura pensare "delicata". Desidero costantemente essere "come alcuni", per poter liberarmi anche se provvisoriamente di tarli che so già che non mi lasceranno mai in pace. Come alcuni ho desiderato mi venisse strappato via gran parte dell'orgoglio che, maledetto, la maggior parte delle volte mi ha solo regalato perdite e mai conquiste. Vorrei essere come alcuni che, permettimi il francesismo, se ne sbattono ma davvero di chi getta merda sulle loro teste. Come alcuni talmente sicuri di se stessi da sentirsi addirittura onnipotenti, senza fisime né complessi di inferiorità. L'unica cosa che non ho mai desiderato di essere come alcuni per aggrapparmi ad una promessa vana. L'ho fatto da sola, quando ero adolescente, giovane e fin troppo inesperta e continuo a farlo tuttora che sono una donna, che della vita sebbene abbia ventiquattro anni ne ho viste tante, forse troppe (la bambina che è in me ogni tanto a questa consapevolezza si imbroncia e sbatte i piedi per terra). Penso questo mio credere in promesse che profumano di utopia sia il mio più grande difetto di fabbrica, assieme al mio vivere persone e sentimenti in maniera totalizzante fino a che di me resti solo un frammento e tutto intorno polvere e ceneri di un'esplosione la cui eco riverbera come un bisbiglio costante. Incessante.

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Cosa vi spinge a chiudere una fan fiction e cercarne un'altra, a parte gli errori grammaticali particolarmente gravi?

Ultimamente sto leggendo poche fanfic comunque una cosa tra tutte, pare una cazzata ma... I "perché" accentati alla cazzo di cane. Poi mh non riesco a leggere quando ci sono troppi cliché, quando il romanticismo è estremo, tipo "amore, tesoro, pucci pucci bao bao". Quando i sentimenti si evolvono esageratamente in fretta senza neppure che ci sia l'introspezione di uno dei personaggi che spieghi perché tutto è successo così in fretta; sono la prima a sostenere che l'amore il più delle volte è veloce come un lampo ma mi piace far argomentare al mio personaggio il modo in cui tutto è successo, non mi piace piazzare subito i "ti amo" in bocca ai miei pg e se lo leggo in altre storie subito mi si storce il naso! I cliché ci stanno pure, finché la trama è originale e ben strutturata, ma non mi piace quel tipo di storia troppo sempliciotta, non so se mi sono spiegata.

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Liked by: Stiles andy

Ultimamente stavo pensando di cancellarmi/disattivarmi da ask. Quindi vi chiedo, cosa vi spinge a restare?

Confrontarmi con persone positive su determinate questioni sociali. Anche l'idea di donare un po' del mio disagio agli altri, a dire il vero.
Liked by: valérie Stiles

Ciao non avevo mai sentito parlare della tavola Ouija. Se ti va potresti parlarmene un po'? Grazie se mi risponderai :)

Ho risposto ad una domanda ieri proprio riguardo al fatto che non mi va di parlare di determinate cose qui sopra e se ti rispondo è perché sei stat* gentile nel pormi la domanda. Non scenderò nei dettagli perché non voglio dare istruzioni a nessuno, secondo me (e non solo) certe cose non andrebbero fatte a prescindere, non si sfida qualcosa di più grande di noi. Praticamente la tavola Ouija è un mezzo per mettersi in contatto con l'aldilà e sebbene negli anni ci siano stati scienziati (esperimenti e non so quante dimostrazioni per "smentire" il suo potere) sempre pronti ad affermare quanto fosse solo frutto della suggestione umana, la verità la conosce solo chi ne ha fatto uso. Siamo abituati, nei film ad esempio, a vederla usata in gruppo ma è quanto più di sbagliato possa esserci, per svariati motivi. Le energie "viventi" si sovrappongono a quelle soprannaturali e se in quel gruppo, mai più di tre persone, c'è qualcuno scettico è impossibile andare fino in fondo perché lo scetticismo è come un interruttore che spegne ogni contatto. La tavola, tra l'altro, presenta un grave errore che non dovrebbe esserci (ti parlo della tradizionale, non delle varianti). Si tratta di un ordine alfanumerico che crea un forte disagio che non permette di richiamare ciò che si desidera davvero; nel 90% dei casi si tratta solo di una messa in scena diabolica. Ci sono "cose" che aspettano che qualcuno "giochi per curiosità" a fare sedute spiritiche per poter ritornare sulla terra, per poter "usare" i deboli che si apprestano a compiere determinate sedute. La curiosità, gran parte delle volte, è tentazione diabolica.

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La panacèa d'un cuore mesto, qual è?

Canta Silvestri, in una delle sue canzoni "La panacèa di tutti i mali è la distanza" e io sono tremendamente d'accordo.
La distanza. Partire, non scappare (sebbene possa sembrare questo) allontanarsi da tutto e tutti e ritrovare se stessi, ripartire da ciò che si è senza l'altra persona che ci ha resi dipendenti, un po' schiavi, mettiamola così. La distanza determina ogni cosa, fa chiarezza, rischiara ombre del passato e ci rende parecchio consapevoli di ciò che si sta vivendo. Io l'ho fatto, mi sono allontanata per tre mesi e be', sono ritornata più forte di prima e con me questa panacèa ha funzionato!
Liked by: Blue Morgana.

Che odore ha la rabbia? E la solitudine invece?

lovemusicday’s Profile PhotoOssimoro (Sophie)
La rabbia ha un odore che ricordo con prepotenza, nonostante siano trascorsi anni da quando era solo un'idea, una sensazione che avevo imparato a tenere lontana dalla mia mente. Un odore delicato, troppo, di fiori, di vento, qualcosa che mi offusca tutt'ora la vista e rende tutto appannato e bianco. La solitudine è di un rosa antico, stinto come le facciate delle vecchie chiese di campagna. Quel rosa du petali di rosa ormai privi di vita e morbidezza, ben nascosti tra le pagine di un diario ingiallito che si spezzano facilmente sotto al tocco di un polpastrello.

"E sorridevi, e sapevi sorridere coi tuoi vent'anni portati così come si porta un maglione sformato su un paio di jeans come si sente la voglia di vivere che scoppia un giorno e non spieghi il perché" Auguro ai miei seguiti di sentirsi felici come i primi versi di questa canzone. Buon sabato sera 🌸

In ritardo, decisamente, ma posso dirti di essermi sentita davvero felice, ieri sera ♥♥♥
Grazie B, spero sia lo stesso anche per te in questo periodo! (:

Hai mai partecipato a cose "soprannaturali" come sedute spiritiche, riti...?

Allora, lo dico ora poi spero che chi mi legge, in futuro, possa evitare di farmi domande analoghe. C'è stato un periodo in cui ho sperimentato un po' di cose, spinta dalla curiosità, da necessità, da noia e da altre cose du cui non mi va di parlare qui sopra. Accennare, come in questo caso, a determinate cose non mi dà problemi ma non chiedermi di approfondire perché non lo farò (:

E se dovessi riassumere te stessa con degli schizzi come hai fatto per i larry?

Ho postato di nuovo l'immagine perché c'era un un errore tremendo in quella precedente ♥
Eccola, e scusa il ritardo ma ho pochissimo tempo in questi ultimi giorni!
Liked by: Kleis NowPlaying Kamila

DARKNESS DAY 4 http://ask.fm/LadyPsyko/answer/131102433762

Quella di molte persone non è curiosità, bensì un capriccio. Questo lo capiscono in pochi, sono davvero poche le persone che sanno. Sanno che non è un gioco da tavola ma qualcosa di estremamente più grande e pericoloso, che non finisce lì dopo aver levato tutto di mezzo, dopo che ognuno ritorna a casa si trascina dietro qualcosa che il tempo non cancella. Non ho mai avuto modo di partecipare ad una seduta con la Ouija, ho frequentato persone che lo hanno fatto e so di che cosa parlo.

"Nascondere". Se ti va scrivi, pubblica, disegna tutto quello che ti viene in mente pensando a questa parola, sapendo che l'interpretazione è completamente libera :)

lovemusicday’s Profile PhotoOssimoro (Sophie)
La possessività di un momento ha il suono di un click automatico. Una polaroid, preferibilmente: istantanea come un lampo e potente come il tuono che ne consegue. Il tuo odore mi sta stordendo, se chiudo gli occhi è punto il mirino alla cieca è solo perché voglio smarrirmi completamente. Il cuore è proprio una macchina... fotografica. C'è luce attorno a noi, colori quanti ne vuoi, più di quelli su di una tela impressionista, tuttavia voglio che sia in bianco e nero. La scatto, ci immortala, in un secondo siamo diventate un "per sempre" di cui sei stata scettica fino ad un secondo fa, prima di nasconderti nel mio abbraccio, prima che ti nascondessi all'obbiettivo della piccola fotocamera. Quel "per sempre", tuttavia, voglio che sia solo nostro. Lo avvolgo nei miei sentimenti, lo incastro nello spazio tra pupilla e iride, lo poso in quello spazio tra cuore e respiro cosicché quando saprai come bloccarlo nella gola, con la tua spontanea esistenza nella mia vita, saprò come afferrarlo in punta di dita e osservarlo.
Lo nascondo.
Per sempre.

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