sfacciata sfaccettatura

Ci risiamo, sento che presto sbranerò un polpaccio di Louis. Lo sento dal modo in cui mi pizzicano i canini ogni volta che urla e alza la voce, lo sento nel modo in cui mi si rizza la coda quando spintona malamente Harry insultandolo. Chi potrebbe mai far star male un essere umano come Harry Styles? Andiamo!Solo un coglione. Esatto.
Sono tre anni che mi trovo con questi due, in questa casa, e ancora non mi è chiaro il motivo, sinceramente. Sono stata tirata via dal canile da Gemma, la mia umana preferita, non credevo sarei finita a vivere con loro... Troppo tardi ho scoperto di essere il "regalo" per Louis, il che è davvero tragicomico. Dovrebbe essere il mio preferito tra i due, eppure, è l'unico che riesce a far scattare il mio istinto di caccia, non so se mi spiego. Una sera ho persino sentito dire a Harry che ho lo stesso carattere di Louis, forse perché combino casini in giro per casa e tendo a scappare spesso ma NON-VOGLIO-ESSERE-PARAGONATA-A-QUEL -COGLIONE. WOOF! WOOF! Ecco, sto abbagliando, lo sto facendo bene perché ho richiamato l'attenzione di Harry. Lui è il mio umano preferito. Dopo sua sorella, ovviamente. Mi sta accarezzando dietro alle orecchie e so che tra poco, con la scusa di portarmi fuori, chiederà a Louis di fare la pace per uscire insieme, e fare una passeggiata al parco. Forse ce la sto facendo... Forse... Louis gli ha appena detto "non calcolarti il cane, e rispondimi!"
Il cane. IL CANE. Come se non avessi un nome! Capite, vero, perché ora gli sto bucando con i canini le Adidas nuove? Dal modo in cui ha urlato di dolore credo di avergli preso un piede. Ben gli sta! Le sue scarpe sono più divertenti di qualsiasi tipo di giocattolo idiota mi abbiano mai regalato, comunque. E potrei anche fare pipì sulla sua console a questo punto, o sfrecciare di corsa in corridoio e tirare giù quella statua orrenda di Spiderman che tanto ama. Giusto per fargli capire dalla parte di chi sto! Nah, preferisco leccare la mano di Harry e tirarlo per una manica della maglia, verso la porta di casa, so che mi capirà al volo. E che si fotta Louis, può anche restarsene qui a casa tanto non ce lo voglio appresso!

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Riguardo alla casata ho detto tutto qui https://m.ask.fm/psychromatic/answers/116941183750
Invece per quanto riguarda lo studio... Ma sarei la studentessa che sono stata al liceo. Didatticamente parlando darei tutta me stessa solo nelle materie che amo (amerei Difesa contro le arti oscure, Astronomia e Trasfigurazione) schiferei a morte Rune antiche e Aritmanzia (che non sceglierei mai come materie extra hahah). Sono pure parecchio competitiva e testarda, mi piacerebbe pungolare il secchione della classe e uscirmene con colpi di mano per farlo incazzare a morte. Coi prof che mi prenderebbero di mira, invece, non smetterei mai di sorprenderli solo per fargli rimangiare tutto (per poi ritornare a snobbare le loro materie, tranquillamente e vederli impazzire e ribollire di irritazione). Sarei sicuramente una cacciatrice nella squadra di Serpeverde, parliamo di Quidditch quindi altezza e velocità! Mi sentirei proprio padrona del mondo da lassù a sfrecciare su tutto e tutti. Avrei pochi amici, pochi pochi, ma veri, fedeli e parecchi conoscenti. Oddio, mi piacerebbe pure essere un animagus per correre via, scappare dal castello e rifugiarmi nella foresta tutte le volte che la mia indole irosa e istintiva mi istigherebbe a sbranare e fare a pezzi qualcuno, durante una lite. Riguardo alle regole... Marò credo sarei minacciata continuamente di farmi espellere hahah so che non c'è da ridere ma la disciplina non è propriamente il mio forte, credo faccia parte della mia indole e poi Hogwarts è un ricettacolo di tentazioni: è impossibile non infrangere le regole in un contesto del genere, con corridoi bui da esplorare di notte, zone PROIBITE che per me "proibito" è sinonimo di "sfida" non so se rendo l'idea. Mi sento esaltata solo a pensarci hahah. E niente, ora sono nostalgica perché ci voglio andare davvero ad Hogwarts a studiare c.c

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Curiosità che non sono stranezze, vero? No perché finirei col dire le stesse cose imbarazzanti che scrivo ogni volta in risposta a domande come questa! Vediamo, piccola Regina di cuori. Marò ma non ne ho idea, scriverò le solite cose lo so hahah.

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1. Non ho mai avuto paura del buio
2. Detesto il bianco
3. Mi piacciono le luci colorate, metto sempre un foulard blu o arancione sul paralume della lampada che ho in camera da letto per colorare il bianco asettico della sua luce.
4. Il mare mi piace solo di inverno, quando è scuro e incazzato col mondo.
5. Mi piace mordere (ambiguità level pro)
6. Detesto gli spazi stretti perciò evito gli ascensori e prendo sempre le scale pure se devo arrivare al ventunesimo piano
7. Penso ad alta voce quindi pare io parli da sola, non è così
8. Mi piace giocare con le parole, anagrammarle e trovare sempre nuovi significati in esse
9. So andare su qualsiasi mezzo con le ruote meno che sullo skateboard
10. Da bambina persi un incisivo superiore, saltando da un mobiletto in salone, perché volevo volare come Peter Pan
11. Ho una fascinazione particolare per l'altezza e la velocità
12. Ululo alla luna (non volevo dirlo un'altra volta ma l'ho fatto)
13. Mi fanno schifo le bambole di porcellana e i fantocci vestiti da clown (non è propriamente una paura piuttosto un odio vero e proprio)
14. Schifo i numeri pari
15. Sono ossessionata dalla macedonia

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Scusa il disagio ♡

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Questa domanda mi ha ricordato il viaggio fatto a Londra, con la scuola. Quella gita, ma direi tutte le gite scolastiche che ho fatto, fu come un vero e proprio viaggio di piacere tra amici, nel senso che non vi era mai la "pressione" dei professori, essendo anche loro personalità davvero particolari e molto "libere" (parlo di in liceo artistico, quindi hahah). E niente, non scenderò nei particolari ma ricordo che, da ragazzina qual ero, una delle prime notti di baldoria trascorse a Camden town decisi di volermi sentire incosciente, come tu stessa hai detto, e sì, tirai fuori il coraggio di prendermi qualcosa che probabilmente non avrei mai fatto se non fossi stata "esaltata" come mi sentii quella notte. Non me ne sono mai pentita, ecco perché non credo di possedere rimpianti, ma ora che sono grande (che palle che mi faccio da sola) riconosco che agire quando non si è propriamente lucidi e in sé è un po' atteggiarsi a sinceri istintivi e vigliacchi ma, al contempo, credo sia anche una forma alternativa di coraggio, ecco. C'è gente che neppure quando i sensi sono alterati riescono a tirare fuori le palle per ammettere e confessare la verità, quindi, meglio una vigliaccheria coraggiosa che una vigliaccheria vigliacca. Non so se mi sono spiegata!

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Ce n'è più di una, ad essere onesta, a primo acchito però (e poiché me ne hai chiesta solo una) ho subito pensato ad una frase di David Grossman tratta dal suo libro 'Che tu sia per me il coltello'.

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"Se è davvero così, se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro e che tutto il mondo ne rimanga fuori. Che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi e ci moltiplichi al suo interno".

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Ricordo in maniera vivida che non appena lessi queste parole mi si aprì qualcosa nel petto, non credo ci siano e ci saranno mai parole adatte a descrivere, anche in maniera minima, cosa riuscì a trasmettermi questa frase. So, però, che mi ci rispecchiai totalmente, mi sembrò di potermici riflettere in quelle parole come se fossero state tante schegge affilate di uno specchio. Grazie per le tue belle domande e scusa il mio imperdonabile ritardo!

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Mi manca quindi ce lo metto. Zayn ce lo vedrei bene a fare... Non lo so, una figura incappucciata, avvolta in un mantello nero a punta (non intendo proprio come la Morte, ma piuttosto un'ombra, il mistero incarnato!)

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Niall mi diverte immaginarlo come uno zombie, tutto strappato dalla testa ai piedi e con tutti quegli effetti carucci che si fanno con la cera, per simulare ferite profonde etc!

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Louis ha la faccia da psicopatico, non credo serva niente per renderlo particolare... Forse gli appiopperei la maschera di Hannibal Lecter.

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Harry DEVE essere un personaggio di Tim Burton. Sembra uscito proprio da una delle sue illustrazioni ed è inutile affermare il contrario! Non ho preferente anche se Edward mani di forbice...

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Liam sarebbe una mummia eccezionale. Tutto fasciato, magari chiuso a chiave in un sarcofago, così siamo tutti al sicuro dalle cazzate. In generale.
Qual è la tua risposta?

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«Occhi. Occhi ovunque. C'erano occhi in ogni angolo della stanza, in barattoli di vetro, nascosti sotto strati di pezze sporche, ricoperti della polvere dello scantinato. Osservò l'ultimo paia d'occhi strappato via dal volto di un ragazzo dai capelli biondi e il sorriso troppo contagioso e ghignò. Ghignò e rise, rise in maniera disperata, spezzata, un latrato di dolore che gli aprì il petto in due parti, che fece traballare persino le mura sudice di quel buco in cui si trovava. Non era il blu che stava cercando, quello che non aveva smesso di amare mai un istante. Quelle non erano le sfumature cerulee che gli avevano fatto smettere di osservare il cielo e il mare... Non era quel blu. Chiuse la mano in un pugno ferreo, quegli occhi privi d'anima lo osservavano senza vederlo davvero, e con ringhio di rabbia pura e cieca scagliò un colpo alla parete più vicina.
"Mi manca il tuo tocco". Mani ovunque, ma non sul suo corpo.
"Sogno ogni notte la tua bocca". Bocche in ogni dove, ma non sulle sue labbra.
"Penso spesso alle nostre passeggiate, di notte, sulla spiaggia". La sua notte oramai durava da sette anni e c'erano gambe appese alle pareti, ovunque, ma non piedi disposti a colmare il vuoto che lasciavano le sue orme.
"Non c'è giorno che io non desideri abbracciare di nuovo il tuo corpo minuto". Le sue vittime, non a caso, avevano tutte la stessa corporatura, esile ma non debole, compatta e forte. Il suo cuore era morto con lui quella notte di novembre, sapeva che non sarebbe mai più tornato indietro ma nulla, niente al mondo, riusciva a porre fine a quella sua follia omicida...»

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Sfuma la sua voce con un silenzio ad effetto, teatrale, stringendo con più forza del dovuto quella gola, avvolgendo le dita lunghe e fredde attorno ad essa. Il ragazzo che si chiama William sgrana appena i suoi grandi occhi e piega le labbra sottili in un sorriso che scintilla di eccitazione che è anche sporca di una punta di timore. «Questo racconto mi ha inquietato per davvero, Harry» dice, fissandogli il cremisi della bocca e leccando la propria. Lui in risposta sorride, ammaliatore, come sempre, e posa piano le labbra su quelle lucide dell'altro. «È Halloween, mi hai chiesto di raccontarti un racconto dell'orrore e ho voluto accontentarti». William inarca appena un sopracciglio, assieme alla schiena contro al tessuto del divano, e sbuffa una leggera risata che si infrange sulla morbidezza della bocca di Harry. Lui senza indugiare oltre, lo bacia. Lo fa come se fosse il loro ultimo bacio. Lo bacia senza abbassare le palpebre, però, per poterlo guardare in viso e quando il ragazzo apre di scatto gli occhi, rivelando iridi di cobalto, indaco, di cieli e mari in un unico paesaggio, Harry gli morde forte un labbro, lo blocca contro al divano spingendosi sopra di lui con tutta la muscolatura del suo corpo da atleta.

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