sfacciata sfaccettatura

Louis.
• Tramonto, la fine delle luci dalle sfumature calde e l'inizio dei colori freddi, dei toni oceano che vanno dal blu all'indaco. Il giorno fatto di sorrisi spesso forzati e parole poco spontanee che cede il posto al momento in cui si è finalmente se stessi senza paure e proibizioni. Il tramonto è quell'attimo folle in cui la razionalità si annulla per pochi istanti e si è capaci di tutto. Tra l'altro il tramonto è il riflesso dell'alba.
• Se Louis fosse un mezzo di trasporto sarebbe senz'altro un taxi. Sfuggente, inafferrabile, che a volte ti sfreccia accanto snobbandoti e lasciandoti l'amaro in bocca mischiato a qualche imprecazione. Poi però quando si ferma ti accoglie con della buona musica, magari, è confortevole e ti mostra il mondo per quello che è senza filtri.
• Un accendino. Non lo so perché ma ho sempre immaginato che se Louis fosse un oggetto sarebbe una zippo, per essere più precisi, di quelle che quando fai scattare la pietrina ti offrono una generosa fiamma e stai lì ad osservarla non spegnersi sino a quando non sei tu a farlo, richiudendola con uno scatto metallico. Questo perché a volte Louis mi trasmette fragilità e tanta insicurezza.
• A Louis mi viene da associargli il novecento, con il surrealismo. Le invenzioni, il concetto di arte sempre più sfuggevole attraverso le opere surrealiste difficili da interpretare. Louis è quel periodo di scoperta continua, un'epoca di cambiamenti e sviluppo continuo, colori vivaci e contrastanti che celano sempre lo stesso immutato significato.

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Ho dovuto fare un macelli hahaha per rispondere perché mi dava un sacco di limiti c.c troppo lunga la risposta! Ad ogni modo sono tutte mie impressioni e boh, non mi assumi la responsabilità delle cazzate che hi scritto hahah.

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Liam.
• Il pomeriggio, quell'attimo della giornata poco chiaro... Non si sa mai bene come impiegare quel lasso di tempo, perché imprevedibile. Può presentarsi come un pomeriggio calmo e improvvisamente, per un qualche impegno inaspettato, rivelarsi un casino totale.
• Un mezzo di trasporto che mi viene da associare a Liam è il motoscafo. Il motoscafo... Io detesto andare in motoscafo perché puntualmente ci sto da schifo; ha quei suoi continui alti e bassi anche se la superficie del mare è relativamente tranquilla. Perché Liam è un costante andare su e giù emotivo: tranquillità e irruenza improvvisa.
• Se fosse un oggetto sarebbe un bilanciere da palestra? Perché lui sembra quello più fissato con lo sport e l'allenamento fisico e poi perché /per quello che so/ lui ha fortificato non solo il suo fisico negli anni ma anche la sua sicurezza.
• Liam è un periodo della storia in cui sono avvenuti parecchi fatti sovversivi, non ho un periodo preciso da appioppargli ma sento di associare alla sua personalità tutte le rivoluzioni che hanno segnato la storia dell'umanità; questo perché lui a volte mi sembra l'unico a mettersi contro tutti pur di affermare un proprio ideale, a rischio di perdere anche parecchi consensi.

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Niall.
• Mezzogiorno, l'ora di punta ed è tutto giallo con il sole alto nel cielo e la vita frenetica che si svolge sotto ai suoi occhi caldi e avvolgenti. Le urla dei bambini che escono da scuola, il traffico per le strade, la musica nei centri commerciali.
• Un autobus senza pensarci su due volte! Un autobus incasinato di persone accalcate, di vociferare insistente, la musica sparata a palla dalle cuffie degli iPod di alcuni passeggeri. Perché Niall è vita, è caos ed energia inesauribile.
• Un plettro. Devo proprio motivare? Il plettro oltre a essere utile per il suo scopo, mi ricorda tanto una scheggia! Intendo la sua forma, mi ricorda qualcosa di piccolo ed estremamente veloce che spostandosi crea armonia e suono.
• Assolutamente gli anni '60/'70! Niall è il "power flower", il free love... no, davvero. Niall mi ricorda proprio quel periodo che io tanto avrei voluto vivere sulla mia pelle, purtroppo devo accontentarmi dei racconti dei miei genitori. Le feste in casa, le prime droghe psichedeliche, le risate a squarciagola e la musica live, i concerti solo chitarra e voce.

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Ma avrei motivato anche senza la tua velata minaccia, Chiarè pft.
Mi diverte motivare! Vediamo.

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Harry.
• L'alba con i suoi colori tenui, poco vividi, il rosa pallido a mischiarsi con il giallo paglierino come acquerelli sulla tavolozza di un pittore. Il primo risveglio con la voce ruvida e le iridi che sembrano aver rubato al cielo tutte le sfumature. L'alba è sinonimo di nascita, compiere un passo verso qualcosa di nuovo, verso la libertà.
• Se Harry fosse un mezzo di trasporto sarebbe senz'altro una moto. Non solo perché gli piacciono le moto e ne guida una, no. Harry sarebbe una moto perché questo mezzo ti dà quella sensazione potente di libertà che solo due ruote, e l'alta velocità che queste riescono a raggiungere, possono dare.
• Una penna. Harry sarebbe una penna pronta ad appuntare qualsiasi pensiero, imbrattare pagine di un diario, abbozzare qualche testo di una canzone.
• Harry sarebbe senz'ombra di dubbio il periodo artistico che va dal 700 sino agli inizi dell'800, la fine del neoclassicismo e la nascita degli ideali romantici. Perché il suo è un animo nobile, contenuto il più delle volte che dentro, però, cela tempeste irruenti di sentimenti ed emozioni contrastanti. È il sublime.

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Zayn.
• La notte con la sua assenza di colori, il buio ad avvolgere ogni cosa con il nero a gettare mistero in ogni angolo del mondo. La notte fatta per dormire ma al tempo stesso per restare svegli e combattere, vincere il mistero che essa ci insinua dentro.
• Un treno. Se Zayn fosse un mezzo di trasporto sarebbe un treno nascosto dal nero dei tunnel della metropolitana, i muri vestiti di graffiti e murales simbolici lì dove velocità, tempo e storia si fondono in linee luminose senza contorni e realtà.
• Un oggetto. Zayn sarebbe una macchinetta per tatuaggi e non perché lui ne ha tanti, no. Io mi immagino proprio Zayn godere nell'imprimere ricordi fatti di inchiostro indelebile sulla pelle delle persone, col suo ronzare costante, la sensazione pungente e a volte terribilmente fastidiosa.
• Il basso Medioevo, il "periodo buio" per antonomasia in cui tutto era un affare losco, insomma. Gli artisti erano in un certo senso "repressi" dovevano agire nell'ombra per approfondire i propri studi. Un periodo della storia caratterizzato da tanto fascino e mistero.

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