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DAY 7: Lascia parlare questa fottutissima emozione... RABBIA

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Hayley aprì l'auto ed entrambe si sedettero, la ragazza ascoltò tutto ciò che le passava per la testa e in una manciata di minuti le raccontò, praticamente, ogni cosa. «Dovrei sul serio dargli retta, alla fine funziono male e non credo di meritare qualcuno al mio fianco, non so gestire neppure la mia vita e forse è vero che sono nata solo per rovinare anche quella degli altri».
Hayley a quelle ultime parole scosse con vigorare la testa, mostrando il suo disappunto.
«Louise tu sei un essere umano diverso per qualunque persona incontri». Louise aggrottò la fronte, non parve comprendere. Così Hayley parlò di nuovo.
«Voglio dire, mi hai quasi distrutto l'auto ma non credo affatto tu sia una persona orrenda. Lasciati alle spalle lui che non ti ha mai saputa capire e le sue convinzioni sbagliate».
Louise si morse forte un labbro e sfuggì dallo sguardo smeraldino dell'altra, sentendosi improvvisamente più esposta del dovuto. Ci fu solo un breve silenzio prima che Hayley lo dissipasse con la sua voce calda e lenta.
«Vuoi venire su da me a bere qualcosa? Così ti calmi prima di tornare a casa, che ne dici?» propose, richiamando la sua attenzione.
Spazzando via con i palmi delle mani i residui di lacrime dagli occhi, sembrava una bambina, tirò su col naso e annuì.
Mentre Hayley cercava la chiave del suo appartamento, Louise dietro di lei non poté fare a meno di notare quel portachiavi d'acciaio a penzolare indisturbato. Era chiaramente il simbolo astronomico dell'Acquario e se sul volto le apparve un ampio sorriso, be', non fu affatto un caso.
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FINITO! Scusa se è tremendamente lunga e noiosa ma mi ha coinvolta troppo hahaha e i fem!Larry mi fanno questo effetto! Avrei voluto dilungarmi pure di più ma mi sono contenuta dai. Ciao Lorellina ♥ passo a leggere il DAY!

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DAY 7: Lascia parlare questa fottutissima emozione... RABBIA

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Fu a quel punto che gli occhi di Louise corsero istintivamente dapprima allo specchietto retrovisore dell'auto, trovandoci appeso un acchiappasogni indiano, anziché il solito scudetto del Manchester United, poi al cruscotto dove vi erano depositati dei fiori finti colorati che davano un toppo così hipster alla vettura... E no, quella non era la gip dell'idiota, eppure...
«Non è la sua auto...» mormorò, sembrava essere in pieno shock da metabolizzazione della realtà.
«Senti, non so di chi stai parlando ma hai provato a distruggere la mia auto e in questo momento sono particolarmente incazzata».
La ragazza incrociò le braccia al petto, Louise scorse dalla scollatura profonda della canottiera le ali di due uccellini tatuati proprio sopra ai seni abbondanti, il piede a battere in terra, minaccioso.
Solo in quell'istante parve ritornare lucida e razionale. «Mi devi scusare. Scusami, davvero, mi sento così in imbarazzo, te lo giuro, non volevo!»
Tutta la rabbia provata sino a quel momento sfumò via, sgonfiandola e lasciandola a corto di energie come un palloncino privo d'aria.
Senza neppure volerlo, le lacrime non tardarono ad apparire nei suoi occhi grandi e azzurri. Era la prima volta che riusciva a sfogarsi e a piangere e a dirla tutta non lo faceva neanche più per quello stronzo che non l'aveva mai meritata, ma per aver investito un anno della sua vita in una relazione con una persona subdola che alla fine l'aveva ricompensata col nulla.
Dovette essere quella visione piuttosto patetica, così si sentiva di apparire Louise agli occhi dell'altra, ad impietosire la povera vittima innocente della sua ira. Infatti la ragazza schiuse la sua bocca rossa, parve appena incerta quando le si avvicinò, lo sguardo a saettare da lei al danno della sua auto.
«Senti, alla fine è solo un finestrino, succedono cose ben peggiori ogni giorno».
Louise si morse un labbro e... Che cos'era? Dopo il danno, la beffa? Non poteva credere alle sue orecchie. Quella ragazza doveva essere una specie di monaco tibetano in borghese, o un angelo sceso sulla terra per farle capire che c'erano ancora persone di cuore in giro. Oppure, semplicemente, era una di quelle hippie che credevano fortemente nel "fate l'amore, non fate la guerra". Pesce & Love. Louise semplicemente non meritava di passarla liscia.
«Sono una persona orrenda, perdonami. Combino solo guai e rovino sempre tutto, credo abbia ragione lui a dire che sono sbagliata». Le lacrime ritornarono a rigarle il viso copiosamente. La ragazza le si avvicinò e con una leggera carezza le sfiorò un braccio. Forse si trattava solo di pura e spassionata solidarietà femminile.
«Come ti chiami? Io sono Hayley» si presentò quella, un sorriso gentile sulle labbra.
Louise le disse il suo nome e non riuscì proprio a frenare la lingua, aveva bisogno di tirare fuori ogni angoscia.
(continua, scusa, sono una palla...)

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DAY 7: Lascia parlare questa fottutissima emozione... RABBIA

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Nel parcheggio dietro casa dello stronzo non vi erano persone e il rischio che arrivasse lui era abbastanza basso poiché sapeva che l'idiota fosse al lavoro. Scese dalla sua auto e, con la freddezza e la follia lucida di un serial killer, afferrò la mazza da baseball dal posto del passeggiero e si guardò intorno. Quella che stringeva nella mano sinistra non era una mazza qualunque, quella era la mazza preferita del coglione, quella con cui aveva vinto la sua prima partita al collage. Gliel'aveva regalata, che tenero, come una sorta di pegno del suo amore. Louise aveva pensato bene che fosse giunto il momento di restituirgliela. Magari conficcandola direttamente in un finestrino. Adocchiata la gip da lella frustrata del suo ex fidanzato (perché quella gip era davvero da lesbica stereotipata), quella che aveva comprato in vacanza con i suoi amici, quella vacanza che era stata il movente della fine decisiva del loro rapporto, che già da tempo si apprestava a morire, non ci pensò su due volte e...
Un colpo per tutte le bugie. Un altro per i litigi di cui alla fine era riuscito pure a farla sentire in colpa, come se lei ne fosse la vera e unica responsabile. Peccato fosse esile e avesse le braccia poco forti, sennò era sicura sarebbe riuscita a fare di meglio. La prima crepa ad apparire nel vetro del finestrino. Voleva così tanto urlare ma già temeva di aver attirato l'attenzione di qualcuno, quindi si limitò solo ad assestare l'ennesimo colpo. Un altro colpo, per tutte quelle volte che l'aveva toccata e non nei più gentili dei modi. Per ogni bacio preso con la forza. Un altro per il dolore, un altro ancora per i silenzi, per le notti passate a piangere, per non averle mai appoggiata nessuna delle sue passioni. Un calcio, seguito da una fitta alla caviglia, per averle macchiato l'emotività e per essere quasi riuscito a rovinarle la vita. Un secondo calcio per quei "ti giuro che sono cambiato" ogni volta che lo perdonava e che alla fine si rivelavano essere l'ennesima cazzata.
«Ehi brutta stronza! Cosa stai facendo alla mia auto?»
La voce di una ragazza le arrivò alle spalle, leggera come un'eco.
Non ci badò minimamente, continuando a martoriare la vettura davanti ai suoi occhi.
«Se non la smetti immediatamente giuro che chiamo la polizia!»
Solo a quel punto Louise parve destarsi da quello stato di apparente trance, in cui era caduta, e mettere a fuoco l'intera situazione.
Merda. Oh... merda. C'era senz'ombra di dubbio qualcosa che non andava, in tutto quello.
La ragazza stava avanzando a grandi falcate verso di lei, aveva i capelli castani e ondulati legati in una coda con una bandana, gli occhi verdi e luccicanti come smeraldi. Louise iniziò a sospettare il peggio.
«Ti rendi conto del danno che mi hai fatto? Hai distrutto il finestrino, quasi per intero!»
(continua)

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DAY 7: Lascia parlare questa fottutissima emozione... e, shh, taci!, clicca solo qui per scoprirla http://ask.fm/veneredirimmel_/answer/129378470696

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Fondamentalmente non gliene poteva fregare un cazzo. Con tutto il francesismo del mondo, sia chiaro. Per lei le verità omesse erano bugie bell'e buone. Insomma, che bisogno c'era di omettere dei dettagli? Erano passate precisamente settantadue ore dalla loro ultima litigata, tre giorni esatti da quando quell'ebete, imbecille, paraculo (soprattutto!) le aveva raccontato la stronzata definitiva, quella che aveva fatto scattare la scintilla. Louise lo aveva piantato così, senza aggiungere altro, senza arrabbiarsi oltre. Aveva semplicemente smesso di urlare, stanca di tutto, stanca un rapporto atono e prive di sfumature che ormai non portava a nulla di sano. Con un sorriso, di quelli inquietanti quanto il cielo azzurro, troppo azzurro, che precede ogni tempesta, gli aveva voltato le spalle e con un "Abbiamo chiuso. Definitivamente" se n'era andata da quella che doveva diventare la loro casa. Voleva convivere pure, lo stronzo! Un anno di relazione, stare quasi ogni giorno assieme, scoprire ansie e paure dell'altro e non capire quanto fosse semplice mentire ed essere, automaticamente, sgamato. Povero idiota. Perdente. Il guaio di Stan, il suo ex, era sempre stato solo uno: sottovalutare il fiuto per le bugie che la contraddistingueva. Louise era un Capricorno, aveva una predisposizione innata per quel genere di cose. E vaffanculo, sì, lei era una grande sostenitrice delle caratteristiche dei segni e al diavolo lo stronzo che "Perché credi a queste stupidaggini?"
Stupidaggini? Capricorno e Gemelli non erano fatti per stare assieme e il suo ascendente era Acquario, ma lei aveva voluto dargli un'opportunità. Certo. Alla fine, però, quelle "stupidaggini" ci avevano preso eccome. Detestava chiunque fosse Gemelli e dopo averci avuto a che fare, niente avrebbe mai potuto farle cambiare idea. Cristo, Louise voleva così tanto spaccargli la faccia. E vaffanculo pure a tutti i suoi vezzeggiativi di merda, quei suoi "principessa, bambolina, tenerezza, sugar". Sugar. La "principessa" gli crebbe presto mostrato il terminator che era in lei.
Erano le due e mezzo di un pomeriggio assolato, Louise era particolarmente irrequieta perché lei funzionava male; si costringeva ad apparire tranquilla ed intoccabile all'esterno mentre dentro di lei la sua anima si tramutava in un vero e proprio campo di battaglia. L'idiota, a confermare quanto di lei non avesse mai capito niente, aveva osato chiederle perdono lasciandole una terribile scritta in spry sulla facciata di un palazzetto, quello proprio di fronte a dove abitava. Lei detestava ogni manifestazione del genere, quegli atti esagerati da egocentrici megalomani. Eh no. Poiché cancellare quelle parole di merda, false quanto i gioielli di una Barbie, da quel muro era pressoché impossibile, Louise decise di lasciare anche lei un ricordo plateale a Stan. Senza premeditazione alcuna.
(continua)

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Hai cambiato l'icona omg non ci posso credere haha <3

Mi manca Harley… Questa immagina me l'ha passata la stronza, dice che mi si addice hahah

Cosa hai sognato?

Bel modo di distrarmi, anon! No vabbè, presumo che parlarne possa aiutarmi ad esorcizzare il tutto. Spero. Non è niente di che (forse) fatto sta che mi ha lasciata insofferente e interdetta. Un po' tanto direi!
Ero in un edificio disabitato (alquanto fatiscente) in cui non ci sono mai stata, nella realtà, ma che ho sognato già svariate volte in passato. Mi affacciavo in tutte le camere dalle porte aperte ed erano vuote e dalle pareti bianche. Ovviamente evitavo di entrarci per ovvie ragioni. Ad ogni modo alla fine del corridoio, al terzo piano, c'è una porta nera e appena la vedo mi accorgo di avere una bacchetta in mano (hahah ok, ora può fare ridere la cosa, ma...) mi avvicino di corsa e faccio per aprirla ma la stronza è chiusa e allora inizio a mormorare "Alohomora" per cercare di aprirla ma niente. Ora, la mia frustrazione è... Cosa c'era dietro quella porta? Mi sento sfigata come Harry Potter.

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Qual è il sinonimo di sinonimo? :-) hahaa no seriamente, Perchè delle persone che non meritano amore vengono amate e certe che lo meritano non lo trovano?

Il mio sinonimo sei tu, Den. Ho capito che io e abbiamo una cicatrice in comune. E riguardo alla tua domanda... Credo sia per lo stesso motivo per cui Dio dà il pane agli sdentati.

La noia sta prendendo il sopravvento, quindi ecco un altra domanda. C'è mai stato qualche personaggio (poeta, pittore, musicista, soldato, re, serial killer) che ti ha molto colpito com'è di persona o di come era stata a tal punto da cercare tutto su di essa? chi? e perché? ps. spero che hai capito

Scusa se ti ripropongo una vecchia domanda ma non saprei raccontarmi meglio https://m.ask.fm/psychromatic/answers/127003950342

DAY 6: Lascia parlare l'emozione... ANSIA.Clicca qui per approfondire: http://ask.fm/veneredirimmel_/answer/129345086248

veneredirimmel_’s Profile PhotoZia Lella
Napoli, 12.7.2015, ore 17:40
Cara Francesca.

*Troppa formalità. Accartoccia il foglio e incomincia di nuovo*
Napoli, 12.7.2015, ore 17:41
Indovina chi sono? Esatto.
Non sono sola, con me proprio qui al mio fianco c'è la nostra più cara amica che supervisiona ogni parola. L'abbiamo conosciuta al liceo, ricordi? Avevamo quindici anni, eravamo ad un passo dal terzo anno ed eravamo euforiche all'idea di lanciarci in materie che ancora non avevamo avuto modo di approfondire. Ricordi la prima volta che la incontrasti, la nostra amica? Ti si chiuse lo stomaco per l'emozione. Ti si chiuse a tal punto che il tuo, il mio, universo si capovolse. Sono passati, quanti? Nove anni, no? Oggi sei una donna sebbene ti ostini a mostrare spesso quella facciata da ragazzina impertinente... Sei grande, nonostante tu debba ancora crescere e maturare sotto certi aspetti. Lo sai meglio di me che non mi riesce immaginarci tra vent'anni ma se stai leggendo questo delirio vuol dire che quel lancio col paracadute, quella follia che ti sei prefissata di compiere per il tuo quarto di secolo, non ti ha fatta fuori. La nostra amica ha iniziato a solleticarmi, una ridarella isterica mi sta assalendo e sento anche il cuore iniziare a battere appena più forte. Mi dice di scriverti che immaginarci tra vent'anni la esalta a tal punto da riversare su di me, che sto scrivendoti, tutta la sua euforia e sai che questo mi procura problemi emotivi. Mi si è stretto appena lo stomaco, che buffo! Non so davvero cos'altro dirti se non che spero che quando mi leggerai sarai riuscita a realizzarti come oggi speriamo entrambe. Ti, ci auguro il meglio. Magari io smetterò di esistere alla fine di questa lettera, però tu farmi un favore: continua a gestirla, la nostra amica, come hai imparato a fare da quando eri una ragazzina, come riesci a domarla ogni volta che si fa appena prepotente.
Ti abbraccio appena un po'.
La tua Te di oggi, la tua Ansia di sempre.

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A volte gli scherzi possono essere divertenti o terrificanti. Mi raccontate, se ne avete, uno scherzo divertente che vi hanno fatto e uno invece che vi ha spaventati?

xslytherin’s Profile Photomela.
Uno scherzo terrificante me lo hanno fatto in quinta liceo degli stronzi di merda, scusa eh ma ci sta tutto, durante il viaggio Barcellona. Eravamo di ritorno dalla disco, un po' brilli etc. Prendiamo l'ascensore e tutti sapevano del mio terrore per gli spazi angusti e cosa fanno? Bloccano l'ascensore ed eravamo in DODICI accatastati dentro d il limite era di SEI persone. Non ti descrivo tutta la situazione perché se ci penso mi viene una crisi isterica. Scherzo divertente mh ce ne sono un sacco hahah oddio... Il mio primo anno da animatrice, per la prima volta villaggio turistico (avevo sempre è solo lavorato con i bambini al centro, quindi era la prima volta che lavoravo da esterna). Due colleghi, in piena notte, vengono a svegliarmi e "Fra... Fra... Non si trova più S. è sparita". Praticamente mi fecero credere che una nostra collega fosse sparita per tirarmi fuori dal letto (la sera prima ero stata chiara sul fatto di non voler andare a fare baldoria) e trascinarmi ad uno schiuma party, quelle cagate lì! All'inizio mi spaventai, credevo fosse vera la cosa della sparizione e invece la stronza era lì che rideva. Puah.

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Se fossi nata in un periodo storico particolare, quale sarebbe questo per te? E se fossi stato un personaggio importante, tale da avere un forte impatto sul "mondo" , cosa avresti fatto di significativo? Libere di non rispondere!:3

Ti linko questa risposta dove spiego un po' il mio periodo storico preferito! https://m.ask.fm/psychromatic/answers/118503900422
Non credo sarei stata un personaggio importante/famoso perché per come sono fatta io e per le cose che avrei voluto fare, meglio agire nell'ombra... Capiscimi. Quindi credo sarei stata l'assistente di un grande artista rivoluzionario, magari proprio di Leonardo Da Vinci!

Infatti il mio scopo è proprio quello...poveri ingenui che mi hanno detto le loro paure

Che plebaglia inutile.

Pubblichi un tuo disegno spiegandone il significato?

Mi riesce difficile parlare di quello che disegno/dipingo, ad esempio non so neppure se durerà questa risposta poiché conoscendomi so che potrei eliminarla dopo un po'. Ad ogni modo non so se ha bisogno di spiegazioni questo acquerello; si tratta di uno sguardo, delle lacrime sebbene gli occhi sembrino a tratti sorridere in assenza di una bocca che ho cancellato in secondo momento.

Il personaggio preferito che hai letto nelle ff/os? Chi era? Com'era il suo carattere? In quale ff si trova? :)

Ce ne sono due, a dire il vero e sono stati partorita dalla stessa mente, BlueSmoke. Non saprei proprio scegliere tra questi, quindi li presento entrambi.
Il primo è Christian di Secret's Blues, una storia a cui sono legata visceralmente e allo stesso modo Due sotto il tetto, altra storia della stessa autrice e il personaggio in questione è Mattia.
Due ragazzi apparentemente diversi, eppure, se si leggono entrambe le storie, si può notare quanto siano simile come se entrambi fosse facce della stessa Luna: una più nascosta al mondo, l'altra sempre visibile e sfacciata. Nel complesso io mi sento di essere entrambi, loro sono le parti complementari che costituiscono la mia personalità, il passato, la mia vita. Capirai quindi perché sono così legata a loro. Christian è schietto, non ha peli sulla lingua, se vuole qualcosa la prende. Sfacciato, a volte ride e menefreghista. Simone, il suo migliore amico nonché innamorato, ad un certo punto gli urlerà di essere persino egoista. Mattia è un'anima bianca. Letteralmente. Disegna, ama l'arte e la pittura ma c'è qualcosa nel suo passato che non gli permette di dedicarsi alla sua arte che alla fine è la sia stessa vita. E stop. Grazie per la bella domanda! ♥

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Liked by: Zia Lella

Mi sento terribilmente sola, come se a nessuno gli interessasse qualcosa di me. Nessuno mi chiede come sto, a parte una mia amica che sta lontana da me, per il resto mi sento esclusa, ho 21 anni, mai avuto un ragazzo, nessuna esperienza e mi chiedo che vivo a fare.

Immagino tu sia la stessa ragazza dello scorso giorno o sbaglio? Senti, se ti va, mi lasci la mail in una domanda che non pubblico e magari ci scriviamo in privato. Che ne dici? Qui non mi piace parlarne e sinceramente nin mi sembra neppure giusto tu debba parlarne in pubblico per poterti confrontare con me (:
Quindi fammi sapere, tanto sono qui.

K se non te l'hanno già fatta ti rigiro la domanda sulla personificazione del tuo carattere perchè sarei proprio curiosa di leggere che hai da dire :)

Quando ho trovato questa domanda in home il mio primo pensiero è stato "Che bella! Certo, non saprei proprio come rispondere però..."
Mi mette in crisi, sai? Però ci ho pensato un po' su quindi penso sarei una sorta di tornado, senza consistenza propria ma che si fa forte risucchiando dentro di sé tutto quello che trova sul suo cammino, così da diventare pericoloso e mortale. Un vortice di oggetti, armi, ricordi, anni che ruota su se stesso senza sosta e spazza via tutto. Mi chiamerei sempre Francesca, carino per un uragano, no?

Siamo quello che vogliamo fare o quello che alla fine facciamo realmente? Ps. buongiorno, se ricevete questa domanda vuol dire che vi trovo interessanti, non emozionatevi troppo

Siamo tutti dei gran cagasotto vigliacchi perché potremmo (vorremmo) essere quello che desideriamo fare ma che non facciamo perché le circostanza ci fottono quindi siamo bravi a guardare al passato e a piangerci addosso con i nostri "se solo avessi..."
Quindi, ricapitolando, siamo quello che facciamo in contrapposizione a ciò che vorremmo davvero fare. Un terribile gioco di parole se ci pensi, ma la vita questo offre.

Buongiorno contatti, oggi vi porrò una domanda un po' intima; Avete mai sognato di fare qualcosa di speciale con la vostra metà? Un attività, un viaggio, un picnic, o qualcos'altro? (Se non siete impegnati, cosa vorreste fare se in futuro incontrerete la vostra futura metà?)

SaberDellaVitaNonHaCapitoUnCazzo’s Profile PhotoZabber ©
Oddio... Sarò sincera ma mi risulta davvero difficile parlare di queste cose qui sopra, sono abbastanza "gelosa" di alcuni aspetti della mia vita (specialmente se si tratta di parlare della persona con cui sto). Diciamo che avrei in mente una cosa che stiamo pensando di attuare davvero da un bel po' di tempo, un anno, farle una sorpresa e dirglielo da un giorno all'altro, magari mentre siamo in giro così da farla collassare hahahahah per strada. Sono pessima ma mi piacciono le sorprese.
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